La cura del Governo Conte ha avuto un buon esito in Abruzzo. Sono buoni i numeri dei contagiati, ricoverati, dimessi e purtroppo, ma quelli sempre di troppo, deceduti. L’unica cura efficace in una Regione con una sanità che non ha saputo reagire alla sua preesistente emergenza, con sotto organico del personale sanitario e con una Giunta Regionale ammalata di “annuncite” buttatasi subito nella futura realizzazione, ancora in corso, dell’Ospedale Covid incapace di mettere in piedi un servizio territoriale di buona sanità iniziando a fare Tamponi in misura adeguata, rispetto al numero promesso. Nonostante tutto con le chiusure degli abruzzesi in casa e con la efficace azione del nostro personale sanitario, già abituato a turni e straordinari, ben prima dell’arrivo della Pandemia. Il risultato della cura del Governo, il buon comportamento degli abruzzesi la buona azione del nostro personale hanno supplito a tutte le inefficienze della sanità abruzzese che adesso dobbiamo evitare che escano fuori. Non è il momento del “ tana liberi tutti”. Il nostro er Governatore deve scoprire l’arcano. Lui è il capo, l’amministratore della HOLDING delle Aziende Sanitarie Locali abruzzesi e sapere che se si sta lentamente uscendo dall’incubo COVID, la partita con lo sconosciuto non si è chiusa, anzi circola ancora tra di noi. Er Governatore si è già lanciato nel provvedimento “apri tutto”, altro che disposizioni del lento Conte , anzi emana : ‘Disposizioni in materia di toelettatura animali da compagnia, attività all’aria aperta, pesca amatoriale, allenamento e addestramento cani e cavalli, svolgimento in forma amatoriale di attività forestali, asporto per attività di ristorazione con servizio Drive, ‘seconde case’, spostamenti e cimiteri’. Disposizione fatte con la segreta speranza che il Ministro Boccia lo bocci. Ma il provvedimento e senza ne capo e ne coda che già a leggerlo fa strabuzzare gli occhi. Divertente ma si arrabbiano i suoi sindaci, quelli di Centro sinistra era scontato. Prigioniero, come tutti gli altri Presidenti di Regione del centro destra, della mania della propaganda, alimenta la voglia di guadagnare consensi approfittando della giusta stanchezza dei cittadini italiani, che hanno mostrato una grande maturità nell’accettare il lockdown, ma oggi dopo avere chiesto addirittura i confini delle regioni si esercitano nella critica alla lentezza del Governo nel prendere provvedimenti più aperturisti. Vogliono tana liberi tutti, concordano con chi non vuole rispettare il protocollo Inail, da applicare nelle attività produttive, appoggiano gli imprenditori che vogliono lo scudo “penale” sulle eventualità che propri dipendenti cadano vittime del Corona. Tutti insieme un solo grido “Tana Libera” . Bisogna chiedersi che cosa ha da temere un imprenditore che ha tra i propri dipendenti una sfortunata vittima della Pandemia. Potrebbe avere problemi in caso di mancato rispetto dei protocolli e procedure. Forse anche per loro sono troppo pesanti ? Ma non è meglio avere questi problemi piuttosto che moderne sperimentazioni della Immunità di “gregge”?. Tutti siamo convinti che è necessaria una ripartenza, ma fatta con accortezza senza rischiare di alimentare il fuoco con la “benzina”. Tornare a lavoro in condizioni di sicurezza, nel rispetto di tutti i protocolli fino ad oggi elaborati da tecnici e medici. Questo è il lavoro che deve sovraintendere un Presidente di regione, abbandonando la propaganda agli altri e cominciando a pensare agli abruzzesi smettendola di giocherellare con le ordinanze commentate “negativamente” anche da sindaci autorevoli di CDX come quello di Pescara. Quindi attenzione all’Abruzzo. Abbiamo già trasecolato quando dichiarò ai giornali che stava aspettando che il Governo dichiarasse alcune “zone Rosse” mentre esplodevano i focolai. Naturalmente abbiamo già scritto sul sito della Regione che in materia di sanità esiste una legge, un ordinamento una riforma del Titolo V della Costituzione che dava a lui, che è così tanto “Governatore” , il compito ed il potere, Ma lo scrivemmo per evitare che anche il nostro Presidente combinasse danni come il Guvernatur Lombardo Fontana che in piena esplosione del focolaio in Val Seriana (BG) restò fermo per non bloccare le attività produttive come chiedeva la Confindustria locale. Poi, ripetiamo, l’attenzione all’Abruzzo, non si manifesta autorizzando attività “goderecce” mentre la sua Amministrazione non riesce a dare seguito alle pratiche per la Cassa Integrazione in deroga mettendo in difficoltà migliaia di lavoratori abruzzesi che ancora aspettano un sostegno economico. Alle comiche di leader nazionali che chiedevano al governo Conte, con esilaranti video, l’apertura di tutto, mentre esplodeva una Pandemia mondiale, che, tra l’altro, non aveva già ricevuta una capacità di risposta efficace. Quindi senza forzature, attenzione al rispetto delle regole e mantenere gli impegni assunti sui Tamponi e sulla organizzazione sanitaria territoriale per attrezzare al risposta ad eventuali ritorni di focolaio , perché gli abruzzesi non meritano un ritorno all’indietro per sciatteria . La produzione le attività devono ripartire nel rispetto della salute di tutti : lavoratori, imprenditori, commercianti ed artigiani. Insomma la nostra gente. Quelli e quelle già chiamati a forti sacrifici. Nessuno ha diritto a chiederne altri, per superficialità.
Non siamo su scherzi a parte ma in Abruzzo.
