Economia, produzione e lavoro

“Briciole da Roma” dicono gli ex Autonomi.

L’Assessore Giulio Galiera finalmente buonista e collaborativo ha iniziato da Venerdi e Aprile: Le Istituzioni devono lavorare insieme. Mi chiedo perché, e scopro che:

  • È arrivata una lettera inquietante da parte dei sindaci del PD che fanno, non critiche, ma domande imbarazzanti sulla gestione dell’emergenza Covi-19;
  • Dopo settimane che hanno visto il Guvernatur e soci dichiarare : 1) è tutta colpa di Roma; stiamo ricevendo briciole; se non ci fossimo mossi noi, avremmo chiusi gli ospedali dopo due giorni. Tutto condito da un illuminante annuncio dell’assessore Davide Caparini: il centro in ritardo di tre settimane sui tempi dell’emergenza.

Chi ? Il Governo, il Ministro  la Protezione civile. Il Centro romano dove c’è Arcuri .  Le strutture centrali. Comprese quelle intervenute o nate sull’onda della emergenza. Un centro che qualche incertezza e qualche pesantezza l’ha mostrata, ma niente rispetto ai peccati reali in corso, che riguardavano la Regione. Consapevole l’assessore Galiera, non si è fidato della protezione offerta dalla stampa milanese filo-leghista e/o del soccorso del Duo Salvini Meloni,  l’ha capita subito, quindi dietro-front.

Il furbo Assessore ha scoperto che se è vero che il Ministero della Salute, per la Lombardia, come per le altre regioni, non ha esercitati controlli sulla adeguatezza di un Piano per la Pandemia, aggiornato nel 2013, ma il Piano doveva essere pronto ed operativo. Infatti il Piano per l Pandemia lombarda era ed è del tutto inadeguato ad esempio sul Capitolo Mascherine dovrebbero – secondo il piano regionale e locale – essere impiegate 80mila mascherine e «per gli ambienti ospedalieri ciascuna struttura di ricovero dovrà provvedere in proprio». Poche certo, ma non stavano in deposito nemmeno quelle . Quindi chiaramente il Ministero doveva controllare, ma chi doveva fare era la Regione Lombardia , soprattutto il suo Presidente doveva occuparsi della filiera degli acquisti.

Come non ricordare la “lagna” continua dei giornalisti indipendenti di Libero, La Verità e Il Giornale a piangere contro Roma che li aveva lasciati soli e senza Mascherine, mai una parola di biasimo, tié un rimproverino, a chi aveva il compito, per legge, della organizzazione della filiera degli acquisti, del materiale urgente in deposito. Meglio aprire un piccolo spazio di informazione sul ruolo della Regione.

LA REGIONE  è dotata di  “potestà concorrente ” con lo Stato in materia sanitaria. È considerata la “holding” del Servizio Sanitario poiché esercita il ruolo di soggetto proprietario delle Aziende sanitarie pubbliche sul suo territorio: le finanzia, le coordina e le controlla. Per svolgere è dotata di funzioni, assegnata dalla normativa vigente nel settore,  espletate per il mezzo dei propri organi istituzionali (Giunta, Consiglio regionali), del proprio Assessore alla Sanità e dell’Agenzia Sociale e Sanitaria Regionale. Il forte indirizzo sulle responsabilità della tutela della salute delle persone viene definito nel Piano Sanitario Regionale e annualmente delibera il programma e gli obiettivi da assegnare alle Aziende Sanitarie.

Non è segno di umiltà e consapevolezza la dichiarazione sopra descritta dell’Assessore Galiera, ma FURBA valutazione. Se ti vuoi candidare, mentre gestisci la sanita lombarda, a fare il Sindaco di Milano non puoi trascurare la scudisciata giunta dal Virologo Giorgio Palù, insospettabile perché lavora con un altro leghista il Presidente Zaia, che dice: “ Il Veneto ha ancora una cultura e una tradizione della sanità pubblica, con presidi diffusi sul territorio. La Lombardia molto meno. Questo ha fatto si che tutti i malati lombardi finissero in Pronto Soccorso e trasformato il Covid – 19 in un virus nosocomiale”. Cioè non hanno saputo governare e la gente paga nel mdo peggiore.

Abbiamo lette le funzioni previste per la gestione della sanità in Italia organizzata su base regionale.        Cioè: Lo Stato finanzia, ma decidono le Regioni e anche la filiera degli acquisti si gestisce sui territori.

Chi vuole interessarsi dell’argomento deve partire dal fatto che le relazioni con i fornitori, la loro allocazione, la provenienza nazionale e/o Internazionale e la  presenza o meno di fornitori sul territorio fanno parte delle conoscenze utili per chi gestisce la filiera degli acquisti. Regione e direttore generale azienda ASL. Per cui la polemica sulle mascherine è surreale. Infatti la Regione si accorge di essere sprovvisto dei materiali, e non li ha nemmeno in deposito per le urgenze come previsto nel Piano della Pandemia, i cosiddetti Presidi Medici (mascherine, ventilatori, materiali di protezione etc.), necessari.

Entrati nel pallone, del tutto inadeguati,  in maniera silenziosa si affidano al centro romano (Vulnus grave al principio della Autonomia Differenziata).

Circostanza vuole che l’intero sistema terra-acqueo entra in difficoltà sui DPI e , allora la Regione che non ha adempiuto  non colpevolizza se stessa, ma si scatena contro le “… le briciole di Roma”. Senza alcun pudore.

Eppure le loro responsabilità erano già state sottolineate ed indicate:

–  22 Gennaio prima circolare della Direzione generale della Prevenzione sanitaria (MES) . Oggetto invito alla stretta osservanza dei protocolli stabiliti in casi di epidemia. Cioè allertare studi medici e ospedali ( procedure, percorsi ,modalità di presa in carico, materiali e dispositivi medici  etc) ;

–  4 Febbraio la FIMMG della Lombardia , (Federazione dei medici di medicina generale) i rappresentati dei medici nella prima trincea del fronte, scrive una Lettera alla Regione , per chiedere notizie sull’inventario dei DPI in deposito o in via di acquisto sulla base della richiamata Circolare con richieste sulla distribuzione ai medici di famiglia sulle mascherine.;

Considerazione da fare : La Lombardia dovrebbe avere un Piano sulla Pandemia che prevede l’impiego (scopriremo insufficiente, ma magari utile per fronteggiare  il primo impatto) 80mila mascherine e «per gli ambienti ospedalieri ciascuna struttura di ricovero dovrà provvedere in proprio». A questo si riferisce la FIMMG lombarda. Risposta?  NIENTE.

Sintesi polemica sulle Briciole da Roma.  La Prima inadempienza è lombarda, non avevano la scorta prevista dal Piano e tanto meno si sono dati da fare per farsela. Chiedono in silenzio, e senza enfasi, l’entrata in campo la struttura del Governo (Arcuri ndr) viene calcolato il fabbisogno i cui dati sono ufficiali sul sistema  ADA  (Analisi distribuzione aiuti) ed inizia l’invio da Roma di ca. l’80% del fabbisogno mensile, oltre a ventilatori pari alla copertura di ca il 60 % dei posti letto.

Faccia di Bronzo il Guvernatur  il 2 Marzo in Conferenza stampa  si vanta di questi ultimi numeri sulle forniture senza citare o ringraziare e senza dire che sono le forniture provenienti dalle Strutture del Ministero ( sarebbe una lesione del principio della Indipendenza che per caso chiamano Autonomia).

Ma ci troviamo di fronte ad una Regione che non da, nelle sue giornaliere Conferenza stampa, informazioni sulle forniture . Abbiamo verificato che esiste un motivo ed è  legato al fatto che la Giunta dei fenomeni ha deciso di affidare gli acquisti dei DPI ad ARIA Spa (uno dei carrozzoni regionali) che procede all’acquisto di 4milioni di mascherine, ma si becca una “stangata”. Ha fatto un contratto con una società inesistente. Ma è solo una notizia tra le altre visto che è scoppiata una pandemia mondiale ma Fontana e soci glissano sull’argomento e il Commissario Arcuri diviene l’argomento quotidiano.

Le briciole romane  sono l’espressione di una tipica volgarità usata da chi non è stato capace , non ha fatto il proprio dovere. Non esistono le proprie inadempienze e vengono omesse le proprie responsabilità. COLPEVOLE è chi tra mille difficoltà ti porta il soccorso.  Vecchia tipologia Leghista urla contro il centralismo statale (non fare mai vedere che ne hai bisogno, fai apparire che ti hanno  sostituito con prepotenza ma tu sei più bravo ed Autonomo, chiedi i soldi ma non darlo a vedere).