Editoriale

La verità sulla concessione autostrade, per combattere le “bugie” della Bestia.

Urlano “bugie” ma sono loro tre gli autori della truffa agli Italiani. Il loro slogan è stato  prima I concessionari di autostrade. Premessa storica – Il Governo Prodi (2006/2008) rivede il sistema delle concessioni. Nel 2007 vengono firmate le convenzioni uniche per ogni concessionario autostradale stabilendo rigorose verifiche periodiche sulle tariffe e sugli investimenti. Quindi sul tavolo del Governo Prodi restano in stasi i documenti che, per essere operativi, devono essere confermati da una Legge.  Il Governo Berlusconi (2008/2011) approva la norma cd. “salva Benetton”, che cancella tutti i controlli e le revisioni tariffarie previsti nella convenzione firmata nel 2007 (in pratica, la convenzione Prodi 2007 stabiliva la revisione ed i controlli sugli investimenti promessi ogni volta che si esaminava il piano finanziario, quindi, ogni 5 anni, di norma, oppure ogni qualvolta lo chiedeva il concessionario), autorizza per legge tutte le convenzioni uniche e, quindi, conferma le attuali regole per il calcolo delle tariffe, degli investimenti e degli indennizzi. In pratica, viene riconosciuta al gestore una remunerazione del capitale pari al 6,85% netto.  Ma è la Lega Nord a trasformarsi in mosca cocchiera della messa in atto della procedura, elaborazione ed approvazione della legge che rende operativa la concessione. (in quella fase in stasi perché il gendarme Antonio Di Pietro chiese ulteriori approfondimenti. Però attraverso questa nota, una semplice verifica dei dati contenuti nell’indagine accurata di Openpolis​, da noi verificata sugli atti legislativi, aveva con efficacia ricostruito l’iter delle norme che hanno portato al contratto fra Stato e società Autostrade, emendamento ‘salva-Benetton’ incluso.  Possiamo così ricapitolare: – Anno 2006 – Benetton finanzia la Lega di Bossi e Salvini con 150.000 euro di contributo elettorale. È l’anno delle elezioni: il governo Berlusconi sarà sostituito dal governo Prodi; – Otto aprile 2008: Prodi è al governo, mancano pochi giorni alle elezioni del 13 e 14 aprile, che vedranno la vittoria di Berlusconi sul partito Democratico, nato a ottobre 2007. Viene approvato il decreto legge 8 aprile 2008, n. 59. Si tratta di un decreto che riguarda gli obblighi europei e l’esecuzione di alcune sentenze della Corte giustizia della Comunità Europea, con nessuna attinenza con Autostrade; – Otto maggio 2008: si insedia come premier di nuovo Berlusconi. Il suo alleato di governo è la Lega. Da qui in poi, cambia tutto.  29 maggio 2008: arriva in Parlamento il decreto legge n. 59, ma in quel decreto viene ficcato nottetempo l’emendamento Salva Benetton (l’articolo 8-duodecies).  Il decreto diventa legge grazie al voto di Salvini e della Lega, mentre tutti i parlamentari del Pd votano contro. Il decreto è convertito in legge n. 101 del 6 giugno 2008, pubblicata in gazzetta ufficiale il 7 giugno 2008″. Che cosa prevede la legge votata da Berlusconi e Salvini? “Il governo Prodi aveva sì allungato la concessione ad Autostrade per l’Italia, ma obbligando i concessionari a rigorose verifiche periodiche. Con il voto della Lega e di Salvini, quell’obbligo di verifiche sparisce: rimane solo l’allungamento della concessione. Come andrà ? Si può leggere nelle note in Tabella.

Andando oltre il titolo del decreto dell’8 aprile, si scoprirebbe che l’articolo 8-duodecies prevedeva l’approvazione per legge di tutte le nuove convenzioni con i concessionari autostradali già sottoscritte da Anas (proprietaria) con le società concessionarie (come Autostrade per l’Italia), previo parere favorevole di Nars, Cipe e 8 commissioni parlamentari. (Quindi ancora inoperativo durante il Governo Prodi)
Compresa quella con Autostrade per l’Italia di cui tanto si parla in questi giorni.
Si aggiunga che questa convenzione, a differenza di tutte le altre, prevedeva il riconoscimento di aumenti tariffari annuali di almeno il 70% dell’inflazione reale, a cui andavano ad aggiungersi gli aumenti sugli investimenti in corso: cioè aumenti assicurati fino al 2038, indipendentemente dalla valutazione sulla qualità del servizio e la realizzazione degli investimenti.

Un trattamento “che in base a un’altra norma di quel governo Berlusconi (articolo 3 comma 5 del dl recante ‘Misure urgenti anti-crisi per famiglie, lavoro e imprese) è stato esteso a tutte le altre concessioni, cancellando così una misura voluta dal governo Prodi nel 2006, che legava invece in modo stringente la possibilità di aumenti tariffari a qualità del servizio e investimenti realizzati”, si legge. Al contrario la norma, approvata col voto di Salvini nel 2008, che  cancellava la possibilità, prevista dalla riforma Prodi, di ottenere migliori condizioni per interesse pubblico sulle concessioni autostradali e quindi  se le concessionarie non accettavano le richiesta di miglioramento delle condizioni, Anas aveva titolo a revocare la concessione e metterla a gara.