Sanità.

L’emergenza sanitaria non si affronta con il passo della “tartaruga”.

A quasi 5 mesi dal Dl Rilancio che ha previsto l’incremento delle terapie intensive l’obiettivo è ancora molto lontano sono stati creati, a livello nazionale, appena il 30% dei posti letto in più previsti per le terapie intensive mentre si appressa  la temuta seconda ondata dell’epidemia. Non ancora siamo in emergenza ma  molte regioni si avvicinano a soglie alte di posti letti occupati da pazienti Covid. Niente allarmismi, ma sia ben chiaro che c’è un  punto oltre il quale diventa molto difficile trovare poi posto per ricevere le cure.  Quindi è bene che anche la nostra solita ritardataria Regione metta in cantiere l’obiettivo standard da raggiungere:  14 posti letto per 100mila abitanti fissato dal Governo.         A livello nazionale per le terapie sub intensive gli interventi attuati hanno di fatto superato quanto stabilito (sono stati realizzati ben 7.670 posti per un totale della dotazione nazionale che ha raggiunto i 14.195 posti), al contrario,  per la terapia intensiva, il risultato è assai più magro. La nostra Regione non si distingue in positivo, anzi leggiamo nel Rapporto Arcuri che, al 9 ottobre, se a livello nazionale si raggiunge appena un terzo rispetto ai 3.500 posti letto, per cui sono stati predisposti i finanziamenti, l’Abruzzo ha ingranato il passo della “tartaruga”.  Infatti se  Veneto, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia sono sopra lo standard di 14 posti letto per 100mila abitanti,  fissato dal Governo, il nostro Abruzzo viaggia al di sotto, con il suo 10 %0  abitanti,  ampiamente sotto la soglia. I posti programmati, o sarebbe meglio dire finanziati sono 66 da aggiungere ai 123 pre-covid, ma ne sono stati realizzati solo 10 in più. Siamo in ritardo e tutto va a rilento alla faccia dei Crono programmi e del piano di governance. Insomma, a 5 mesi distanza la maggior parte dei cantieri non è ancora partito.  Non amiamo partecipare allo sport nazionale organizzato dai pennivendoli della informazione, tutti dediti alla ricerca del colpevole e del responsabile “Governo”. Questi sono obiettivi dei riempitori dei rotoli di “carta igienica” denominati giornali, non nostri  che viviamo in Abruzzo e siamo più inclini a stimolare la nostra Regione, chi ci governa, a prestare maggiore attenzione senza “pigre”  perdite di tempo, per utilizzare le risorse a disposizione. La Regione, non può dilapidare le  risorse messe a disposizione dal Governo,  deve fare la sua parte, organizzando il territorio, assumendo nuovo personale, fornirci l’infermiere di territorio, organizzare il territorio e gli  spazi ospedalieri innovativi e ricchi di tecnologia. Ma lo deve fare subito, le risorse devono essere spese oggi,  perché di fatto  la temuta seconda ondata dell’epidemia è arrivata. L’Abruzzo già vive una emergenza per carenza di personale, e per questo allunga le Liste di Attesa, rinvia e nega le prestazioni diminuendo anche le entrate, per diminuzione di attività, ma è evidente che se ogni giorno cresce il numero di posti letti occupati da pazienti Covid19, ci avviciniamo al punto oltre il quale diventa molto difficile trovare un posto per ricevere le cure.

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