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Marsilio su assunzioni due posizioni alternative.

L’occasione è troppo ghiotta. Organi di informazione pubblicano ampi stralci dell’intervento  del  Presidente Marsilio, durante lo svolgimento di una seduta del Consiglio delle Regioni. Con puntiglio ha posto al Governo, e al Ministro Speranza in particolare, il tema del reclutamento del personale sanitario. Un tema vero, ed ha proprio ragione perché  questo è l’argomento centrale da trattare e risolvere se vuoi  potenziare la risposta del servizio sanitario regionale all’emergenza Covid.  Dal Governo Berlusconi, parte l’idea di realizzare un forte risparmio nella sanità, attraverso la Finanziaria 2005 che prevede, tra le varie sforbiciate, la introduzione della regola sul costo del personale da rapportare ad un – 1,4 % rispetto alla spesa effettuata nel 2004. Queste scelte insieme ad altre, hanno realizzata , per l’Abruzzo, una emergenza che raggiunge il suo massimo apice, attraverso il Piano di Rientro, introdotto sempre dallo stesso Governo  Berlusconi (Forza Italia, Lega Nord Alleanza Nazionale, dove fa il suo esordio come Ministra la Giorgia Meloni coadiuvato da Matteo Salvini – all’epoca per inciso v.segretario nazionale Lega Nord, ma espressione del comunismo  Padano – ) propone l’avvio dei lunghi anni di Commissariamento dell’Abruzzo , per giungere a noi. La storia maestra ci direbbe che quella è stata la madre di tutte le sciagure che oggi rende “difficile ” la gestione della Pandemia. Ci preme però dire che, se è vero che il Governatore abruzzese ha ereditata dalle giunte precedenti, quella Chiodi per poi concludere con D’Alfonso Presidente, non può omettere di sottolineare le sue immediate inadempienze, anche della sua fase di governo, sulla materia delle assunzioni non cogliendo nemmeno l’occasione offerta dal Decreto Calabria che, non è risolutiva, ma almeno ha riaperte le possibilità di assunzione di nuovo personale e di percorsi per la formazione di operatori da preparare a questa attività sanitaria.  La seconda questione sollevata “sulle grande difficoltà a reperire personale aggiuntivo, con avvisi pubblici andati deserti ripetutamente, soprattutto per le destinazioni nei centri minori e più disagiati. E una delle cause dei rifiuti e delle difficoltà sta nella precarietà dei contratti che si propongono”. Infatti è proprio vero che con contratti a termine e assunzioni, tra l’altro metodologie largamente utilizzate nella fase commissariale, che hanno contribuito ad allargare “dolcemente” il buco nel numero di personale a disposizione. Quindi Marsilio concorda che con assunzioni che durano lo spazio dell’emergenza non si risolve il problema, e soprattutto realizzare servizi e terapie intensive è impossibile in questa fase di  carenza di personale. Quindi il Governatore aderisce al senso delle dichiarazioni del Ministro Speranza sulla necessità di tornare a investire nella sanità, di fare un buon CCNL della sanità ed applicare le regole che conducono alla proposta di contratti stabili.  Ma se le cose stanno così, se le parole del Presidente Marsilio sono “vere e sentite” per quale motivo ha aderito al documento del Consiglio delle Regioni  contenente proposte al Ministro della Salute , titolo : “PROPOSTE RIGUARDANTI LA CARENZA DI MEDICI SPECIALISTI E LA VALORIZZAZIONE DELLE PROFESSIONI SANITARIE NON DIRIGENZIALI” .  Un confuso documento che non indica, come soluzione, le cose che indica il Presidente Marsilio, ma una nebulosa di idee irrazionali  ed efficaci. Un documento che poggia la propria filosofia sul declassamento del contratto nazionale di lavoro, attraverso il tentativo di introdurre nel Servizio sanitario nazionale, ulteriori forme contrattuali» diventa ostativo di qualsiasi disegno riformatore delle condizioni di lavoro nella sanità pubblica.   Ma come si può non capire che la estensione del lavoro fino a 70 anni, mentre la Quota 100 compie le devastazioni in atto, anche se su base volontaria, del tutto inutile. Ma se questo è un argomento che si può discutere  nella emergenza , perché aggiungere la “pericolosissima”  previsione di una formazione parallela e in soprannumero per i laureati che intanto iniziano a lavorare. Dimenticando che tutto dovrebbe avvenire in presenza di specializzandi veri, per cui alla fine del corso trovano i posti di lavoro già occupati.  Quindi il Presidente fa un intervento “giusto” ma lo smentisce con la sua adesione ad un Documento che niente di più confuso ed irricevibile, poteva venire in mente a lui ed ai suoi colleghi “Governatori”.  Per inciso, il precedente Ministro Grillo con l’Articolo 11 (Disposizioni in materia di personale e di nomine negli enti del Servizio sanitario nazionale) del Decreto Calabria aveva già predisposta la possibilità di superare il limite di spesa per il personale Ssn (riferito alla spesa 2004 diminuita dell’1,4 per cento) previsto a legislazione vigente. La nuova norma ha stabilito che, a decorrere dal 2019, la spesa per il personale degli enti del Ssn di ciascuna Regione non potrà superare il valore della spesa sostenuta nell’anno 2018, o, se superiore, il corrispondente ammontare dell’anno 2004 diminuito dell’1,4 per cento.  I predetti valori potranno essere incrementati annualmente, a livello regionale, di un importo pari al 5 per cento dell’incremento, rispetto all’esercizio precedente, del Fondo sanitario regionale.  Dal 2021, l’incremento di spesa del 5 per cento è subordinato all’adozione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale degli enti del Ssn.
Mentre, il comma 4-bis, supera il morso del blocco del turn over del personale del servizio sanitario previsto, dalla finanziaria 2005, (sempre quella di Berlusconi, Salvini e Meloni) per le regioni in piano di rientro e commissariate, dando facoltà, a tutte le regioni che si trovano in quella situazione, di procedere all’assunzione di personale del comparto sanitario. Ci sono strumenti già in piedi, e da utilizzare immediatamente, e se il Ministro Speranza, per distrazione, prendesse sul serio il documento dovrebbe assumersi la «responsabilità» del declassamento del contratto nazionale di lavoro, con la introduzione di figure e ruoli atipiche, nel Servizio sanitario nazionale, con ulteriori forme contrattuali.

Ministro occhio, e non solo guardarsi da marsilio, ma anche dagli altri “Governatori” sono pericolosi. Non hanno nemmeno capita la lezione proveniente dall’esodo di migliaia di giovani dal nostro paese, verso l’estero verso soluzioni di impiego ad alta dignità in strutture sanitarie di eccellenza. Abbiamo finanziata la formazione di personale sanitario medici,  infermieri ed operatori in varie discipline per “sostenere” la sanità di paesi più ricchi di noi. Tutto da rifare, ma è necessario abbandonare il “presappochismo” e la tendenza alla propaganda.