Editoriale

Conte parla della falla in Lombardia e si becca un criminale dalla Meloni.

Andiamo al fatto , ma partendo da date certe, per stabilire, o meglio chiarire a che cosa non hanno badato il Guvernatur e soci (ecco perché abbassa i toni l’Assessore alla Sanità  Galiera e parla di unità). Bisogna dire che nel Bergamasco c’è una zona, nel bergamasco, che diventa un vero e proprio epicentro del focolaio parliamo di Alzano Lombardo e Nembro. Tutto inizia domenica 23 Febbraio all’Ospedale di Alzano. Pronto Soccorso chiuso (per tre ore) e poi riaperto, senza sanificazione , mentre nel Lodigiano si sta realizzando la “zona Rossa”  TUTTO QUESTO NON AVVIENE PER QUELLA ZONA. Eppure il 22 Febbraio già circolavano mascherine al PS il giorno in cui arriva l’esito Covid del tampone di un signore che morirà il 23 Febbraio. Da questo punto le inadempienze sono mostruose: 1) nessuno comunica al Ministero l’accaduto; nessuna comunicazione ai parenti che uno ad uno verranno contagiati; il giorno dopo il centro prelievi è aperto e lavora; il 25 Febbraio 10 casi di contagio, dei quali sei erano passati per il PS di Alzano. Il 26 Febbraio arriva una comunicazione strabiliante dell’Assessore Galiera  che dice: In Val Seriana  arrivano numeri non trascurabili, ma è presto per dire se il tutto sia legato al contagio di un medico di Alzano. GENIALE.  Infatti il 29 Febbraio sempre lo stesso Galiera dice: “Nuove zone rosse non sono all’odg (udite, capite, trasecolate) nell’ordinanza che abbiamo preso Alzano compresa”. Intanto i positivi salivano al 100%. Il 2 Marzo l’ISS (Istituto superiore della Sanità) raccomanda una “Zona Rossa”. La storia arriva sul tavolo di conte, ma ormai siamo al 6 Marzo , si avvertono movimenti delle forze dell’ordine attorno alla valle che fanno pensare alla decisione della zona rossa, ma nella notte del 7 Marzo  c’è un DPCM  di Conte con le restrizione per l’intero territorio nazionale. Quindi è tutta l’Italia che è diventata zona arancione cioè per lavoro entro ed esco da paesi e valli compresa Alzano. Ma cosa dice Il Presidente Fontana su questa vicenda (nota anima bella), leggiamo: “ Conte mi dovrebbe dire come potevo io decidere sulla Zona Rossa visto chi i poteri sono suoi, non sono costituzionalmente  protetto. Con quali forze dell’ordine ? Noi abbiamo chiesto a Conte la Zona Rossa . Inutile che cerchi di scaricare le colpe di noi “.  Considerazione da fare.  Esiste una Legge che si chiama 833/1978 “Istituzione del servizio sanitario nazionale”   che dota le Regioni di potere. Quindi il Presidente della Regione ha il potere di emettere ordinanze di carattere urgente in materia sanitaria con efficacia limitata al territorio o parte di esso. Ad esempio diverse regioni Campania, Lazio, Emilia Romagna e Calabria hanno istituite autonome zone rosse senza nessun conflitto con il Governo. Quindi è solo un problema di “incompetenza” del Guvernatur Mascherato. A proposito mi è toccato trasecolare anche di fronte ad una dichiarazione del Presidente della Regione Abruzzo Marsilio che annunciava la richiesta (meschinello ma non ha chi lo informa) di zone rosse al Presidente Conte. Ecco la falla, ma non credo che la Meloni sia in grado di capire, mentre Salvini impegnato a fare riaprire le chiese (capra le chiese sono aperte) non ha tempo di studiare. Parte di questo argomento è anche la coincidenza con la quale la Lega , primo firmatario Salvini, presenta un emendamento al ddl di conversione del Decreto Cura Italia  che scaricherebbe sugli operatori sanitari le responsabilità civili e penali. Una vergogna.  Tutta la retorica sul valore degli operatori sanitari impegnati nell’emergenza Coronavirus, va a farsi friggere, perché in Senato lavora per scaricare sulle loro spalle le responsabilità civili e penali. I leghisti molto saggi cominciano a preoccuparsi del domani. Esiste una denuncia pubblica fatta dai lavoratori ospedalieri di Codogno sulla loro esposizione che ha provocato il contagio di tutti gli operatori del Pronto Soccorso, senza i presidi medici, che i responsabili del presidio e della regione non avevano fornito. Tutto accaduto in regime iniziale. Ed allora, non si sa mai, per cui il Capitano si smentisce. Domani saranno gli operatori sanitari a pagare le inadempienze dei responsabili politici Fontana e dirigenti sanità che li hanno mandati senza Dispositivi medici al fronte.