Ambiente

Dragare il Fiume è un’attività utile per la sicurezza degli operatori, ma bisogna farlo nel rispetto delle leggi e dell’ambiente.

Sul sito, a noi collegato www.focusabruzzo.eu, abbiamo pubblicato immagini ed una lettera indirizzata al Sindaco di Pescara.  La circostanza è stata data da quanto visto nel corso di una passeggiata effettuata il giorno 19 Agosto 2019, lungo il percorso fluviale pescarese.  Abbiamo assistito alle attività, documentate dal video proposto, di una Draga nel suo andirivieni dal fiume al tratto di mare scelto per scaricare i fanghi. Qualsiasi cittadino, costeggiando il nostro Pescara, poteva vedere, con i propri occhi, il colore del materiale raccolto dall’alveo del fiume e sentire l’odore, sgradevolmente avvolgente, delle sostanze organiche in esso contenuto. Ma il fango raccolto da un “natante” con un nome poco accattivante “IN MARE”, dove volete che vada o che porti il suo carico “putrido”? Elementare, ovviamente nel mare ormai divenuto e trattato come una discarica.  Il risultato?  In una fase estiva, dove l’imperativo è cercare di vendere l’immagine di proporre una città turistica e balneare con un mare limpido e trasparente cosa offri?  Acque del fiume Pescara e della grande parte della costa “intorbidate”, mentre se ti azzardi a poggiare i piedi, prima del tuffo, senti un fondo scivoloso sotto un mare “giallognolo”. Ma c’è un modo per migliorare il nostro ambiente? Si, lo ripetiamo con una soluzione programmatica e tecnologica intelligente: trattare i fanghi e riutilizzarli come materiali del settore delle costruzioni ed Opere Pubbliche. Si chiama Economia Circolare, non è una parolaccia. Basta chiamare a raccolta il mondo imprenditoriale e della conoscenza universitaria pescarese che, tra i pochi in Italia, ha sedi di approfondimento scientifico delle attività di recupero dei materiali, senza farli diventare rifiuto o materiali di degrado ambientale. Dal Sindaco di Pescara, del quale conosciamo l’amore per la città e per le sue potenzialità ambientali, ancora attendiamo la manifestazione di maggiore attenzione su questi temi fermando un andirivieni poco rassicurante o, almeno, la garanzia che questa pratica “illegale” dal punto di vista ambientale e della tutela della salute venga abbandonato per gli anni a venire.