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Il governo sfascia la missione salute contenuta nel PNRR

Una ne pensa 100 ne sfascia.

Le notizie che arrivano dal Pnrr, sono solo più “esplicative” di quello che sta accadendo in concreto. Se la informazione che giunge riguarda la circostanza che le Case della comunità, messe in piedi, sono una semplice  occasione mancata, visto che sono già nate senza personale. Il programma proposto, per il futuro, rinvia solo alla data dell’accertamento che questo governo vuole guadagnare solo tempo. Il  taglio, annunciato sui fondi PNRR, dedicati alla missione Salute  comunque non fa altro che andare nella direzione che questo Governo ha già mostrato di perseguire: Proseguire nel definanziamento dei progetti che riguardano  i servizi pubblici.

Su una analisi balbettante e poco documentata, basata sull’esistenza di difficoltà legata ai tempi di realizzazione, il l Governo propone un numero minore di Case e Ospedali di comunità. Tradotto: indebolimento ulteriore della già fragile riorganizzazione della sanità  territoriale.

Viene addirittura “ripudiata” la prima impostazione introdotta anche nei piani regionali, come quello abruzzese, quella di  investire sui mattoni, rinviando quello sulle persone.  La riduzione dell’intervento previsto, nemmeno cita la preoccupazione di Case, comprese quelle nate, senza personale, e tanto meno, come investire sugli operatori”.  Il Governo quindi, nel proseguire sulla linea dello “sfasciamento” del SSN  opera per “ la riduzione del numero” di quelle che saranno realizzate, imputando le difficoltà all’aumento dei costi, per la revisione degli obiettivi del Pnrr. La Missione Salute prevedeva:

  • 1.350 Case, oggi ridotte a 936;
  • 400 ospedali che ne diventano 304.

Sono queste le indicazioni, indicate dal Governo nelle proposte di revisione.

Un definanziamento in linea con la filosofia dell’indebolimento dei servizi pubblici.

Obiettivo perseguito con la riduzione, della quantità di Case e di Ospedali di comunità, ma rafforzato dal taglio effettuato sui lavori edili,  necessari per ospitare i  progetti di transizione digitale, dalla telemedicina, al superamento della obsolescenza  delle grandi apparecchiature e   della digitalizzazione dei DEA di I e II livello. Il Governo poteva evitare la nota “comica” sulla assicurazione che i target tagliati saranno ugualmente realizzati con i fondi per l’edilizia sanitaria e con le risorse della politica di coesione (FSC). Quindi , nell’attuale quadro di finanziamenti già tagliati alla sanità, nella Legge Finanziaria approvata da questo governo, si promette la distribuzione di soldi, inesistenti e non previsti, alle amministrazioni locali incapaci di reperire fondi  propri per la prevista partecipazione ai Fondi Comunitari di Coesione

Inutile ripetere che non si sfiora, nemmeno questa occasione, l’idea di  dichiarare un impegno per le future assunzioni e per gli investimenti sul personale.

In conclusione meno opere, ed è chiaro, ma anche niente  finanziamenti sul personale necessario,  per una vera riorganizzazione del servizio territoriale.

Il governo non fa altro che proseguire nella sua costante opera di demolizione del SSN, naturalmente la non innovazione tecnologica e la mancanza di personale qualificato sono l’autostrada prevista per l’avviata privatizzazione della sanità italiana..