Economia, produzione e lavoro

Su Sevel Ministro Giorgetti e Giunta Marsilio “desaperecidos”, ma il disastro incombe.

Noi che abitiamo in Abruzzo cerchiamo di capire cosa sta avvenendo alla Sevel.   Lo possiamo fare leggendo la nota dell’ex Senatore Prof. Angelo Orlando che ci offre un ghiotto spaccato delle situazioni riguardanti l’automotive in Francia che, confrontate con le strategie di Stellantis in Italia, ne determinano le ricadute per noi.  In questo modo si apre uno scenario interessante perché i francesi registrano un beneficio di 13 miliardi di euro ( vedi Les Echos) che, seppure inferiori a  quelli di Toyota e di  VW, determinano un grande risultato per  Carlos Tavares. Allora è bene che, gli abruzzesi e molisani, guardino e riflettano sulle cose che fa e che dice il CEO, per valutare gli indirizzi della sua strategia geopolitica. In materia di disponibilità di batterie, in vista del processo di elettrificazione, si parla esplicitamente di un investimento di 3,6 miliardi di euro in Canada, mentre Stellantis è impegnata nella realizzazione di cinque gigafattories tra le quali Termoli in Italia. Però bisogna osservare che la regione dell’Alta Francia (in francese: Hauts-de-France) verrà destinata ad essere la valle europea della batteria, un’autentica “Giga valley “.  Si delinea un ruolo fondamentale simile a quello che spetta anche al gruppo cinogiapponese Envision, scelto da Renault per impiantare un’altra gigafactory vicino Douai.  Tutto chiaro nel mondo, ma tenebroso per noi. Non offrono chiarezza le dichiarazioni del Ministro Giorgetti per nulla convincenti, anche perché non sono chiari i contorni del finanziamento ed incentivi attivati, per la gigafactory di Termoli dove Stellantis farà le batterie. Il punto è, ed Orlando se lo chiede, la destinazione della concessione europea, già esistente, che stanziava 570 milioni di euro di fondi pubblici, per la costruzione di gigafactory in Italia. Se ci soffermiamo sulle esternazioni del Ministro Giorgetti questa prende altre strade. Un contributo, superiore a quello stanziato per Termoli, dove verrà riconvertito la fabbrica Stellantis ex Fiat, e servirà a finanziare il progetto Teverola 2, impianto da realizzare entro 24 mesi nel casertano, nella fabbrica ex Indesit.  Inoltre, chi volesse leggere, per intero la nota, non potrebbe evitare di apprezzare la sobrietà della risposta di Stellantis alla disponibilità mostrata dal Governo italiano. Proprio in occasione della presentazione del programma Dare Forward 2030, il CEO Carlos Tavares ha dichiarato la non necessità che il Governo italiano entri nell’azionariato di Stellantis. L’Italia, diversamente dalla Francia senza l’ingresso nell’azionariato del Governo, è già una colonna del gruppo, con molte potenzialità per i marchi FCA in Europa e per elettrificare Fiat. Parole poco rassicuranti se poi leggiamo sulla stampa italiana leggiamo che Stellantis ha conferito ad Alessandro Cini, manager del gruppo guidato da John Elkann, i poteri di poter chiudere gli impianti italiani. Quindi va a farsi friggere il ruolo della colonna del gruppo, solo “rabbonito” vista l’utilità ad elargire finanziamenti ed incentivi per il gruppo. Il quadro si dipinge a tinte fosche quando si tratta sui poli produttivi italiani del gruppo nato dalla fusione tra FCA e Peugeot ed il Ceo Carlos Tavares ripete che l’obiettivo è quello dei tagli per avere risparmi pari a 5 miliardi di euro. È del tutto evidente che se di tagli bisogna parlare, guardando la stampa estera, e le dichiarazioni del più volte menzionato Carlos, questi prenderanno i colori anche del “neonato stemma abruzzese”. Ma se a questo porta il governo dei “Migliori” chi altri può intervenire per modificare questa tendenza? Un tema che riguarda i rappresentanti politici e sindacali, abruzzesi e molisani, se ritengono di essere rappresentanti degli interessi di chi vive sui territori  oggetto di queste voglie negative della Matrigna-Stellantis. La striscia d’Italia che va da Teramo a Termoli dovrebbe chiedere maggiore attenzione al disastro che incombe.

Ragioniamoci approndendo la riflessione offerta da una nota di Angelo Orlando :

Pensando alla Sevel …..  e dintorni