Editoriale

Il Presidente Marsilio deve assumersi la sua responsabilità di governo.

Ogni volta la palla in tribuna, le responsabilità sono sempre di altri. Ancora così in una intervista alla quale ho assistito per caso. Un evento a reti unificate dei due maggiori media abruzzesi: Rete8 e Il centro intervistavano Il Presidente Marsilio. Speravo che uscissero fuori  opinioni diverse da parte del Presidente Marsilio, in particolare, dopo l’esaltazione sul futuro radioso della regione Abruzzo, grazie all’azione di questa Giunta, nel corso di un auto celebrativo Stati Generali abruzzesi. Una modifica di opinioni imposta dai  dati “veri” sul sistema produttivo della PMI che perde operatori e lavoratori ogni giorno, grandi  aziende in crisi perenne ed un sistema creditizio che non finanzia più l’economia regionale. Niente di tutto questo, per la mia curiosità, non del tutto inopportuna visto che le varie analisi sviluppate, in quella occasione, comprese quelle trionfalistiche del Presidente, non hanno avuta nessuna “concreta” attinenza con quello che sta avvenendo in Abruzzo. Tanto meno si sentono richieste di chiarimento a chi, durante gli Stati generali, con ha proclama una veemente “crescita” della occupazione, omettendo di dire che in Europa, il nostro viene definito “lavoro Straccione”. Tutto questo,  magari come annuncio di una più feconda riflessione, non è avvenuto e, quindi solo oggi, una volta depositate le polveri  trasportate dal veemente turbinio delle risposte date dal Presidente Marsilio nel corso della ricordata intervista.

Secondo l’articolista del quotidiano, fortunatamente la trasmissione è durata soltanto 75’ (a me è sembrata una eternità) altrimenti “Er Governatore” avrebbe acceso, a suo scrivere, non so’ quante “micce”.  Eppure, il nostro intervistato, in una delle sue micce,  ha affermato che puntava ad abbattere le lunghe liste d’attesa per le cure, ma nessun estintore è stato utilizzato per spegnere il fuoco fatuo della facezia, ricordandogli che il suo programma di abbattimento delle richiamate Liste d’Attesa procede già in maniera spedita, infatti procede a spron battuto l’abbattimento delle cure.  Aggiungerei che i malcapitati, quelli “bivaccati” nei  Pronto Soccorso abruzzesi, si sono specializzati in pratiche di cure “negate”. Drammatiche le vicende di alcuni  che addirittura sono stati “spediti” in strutture private, senza neanche una visita preventiva nei locali dove hanno sostato per giornate. Manca il personale, questo è il ritornello, del tutto giusto, ma non è che è successo da qualche giorno. La carenza degli organici ospedalieri è un portato strutturale. Abbiamo già denunciato che dal 31 dicembre 2017, mancavano più di 2.174 dipendenti nelle quattro ASL abruzzesi e, nel frattempo le stesse carenze nelle dotazioni non hanno avuta copertura, anzi anche nella fase di “crisi sanitaria” , si è proceduto ad assumere personale precario, già ritornato, in massima parte a casa. Il Presidente, sull’argomento ripete il suo “refraine” colpa del Ministro, mentre lui “dimentico” del suo proclamato ruolo di protagonista  in occasione della Conferenza delle Regioni, che ha prodotto un documento “inapplicabile” ed irrispettoso delle normative contrattuali e retributive per le necessarie nuove assunzioni. La verità è che, in presenza delle leggi e normative “concomitanti”, è la regione, come hanno fatte altre, che addirittura hanno aumentati gli organici, mentre non in Abruzzo stavamo tagliando,  che deve modificare i suoi comportamenti “nefasti”. In altri tempi Assessorato alla salute, Sindacati confederali e delle rappresentanze sanitarie si sarebbero già messi all’opera per trovare soluzioni a questa autentica “emergenza”.

Purtroppo la modalità è un’altra cioè l’annuncio roboante di messa in cantiere di grandi opere e servizi, che non arrivano mai o in ritardo sempre per colpa di altri. A tale proposito è indimenticabile la  “feroce” presa di posizione del Presidente, sui ritardi accumulati nella organizzazione dei posti letto Covid. Il Governatore ha urlato ai quattro venti contro i ritardi colpevoli del Ministro o del Commissario Nazionale, naturalmente con una piccola omissione, dimenticando di fare poi una sommessa “autocritica” sulla sua responsabilità nel ritardo.

Infatti il Ministro fu costretto a nominarlo Commissario per “costringerlo” ad operare ed utilizzare le risorse da mesi poste a disposizione.

 Nella richiamata intervista bisognava far annotare, a “Er Governatore”, che non sono sufficienti  annunci, che cominciano ad essere patetici se, dopo un triennio, il suo governo è in perenne ritardo e dove le cose non affrontate sono state ed ancora  tante. Non è lesa maestà, tra l’altro chiedere conto anche sul suo operato nella sanità, visto che butta sempre la palla fuori campo, anche grazie ai numeri e dati ricavati, e pubblicati, dal sito del Ministero, delle tabelle CE (Consuntivi Economici). Stiamo parlando di dati di confronto dell’anno 2019 con l’anno 2020 Bilanci consuntivi del suo governo.

La prima domanda è se esiste consapevolezza sull’uso delle entrate da parte della sanità regionale, dove sono entrate, nell’anno 2020 in C/esercizio, in più una cifra pari a 132.098.944, mentre leggiamo una ridotta messa a disposizione, per le attività istituzionali, di  sole 32.615.480.  Quindi i soldi non si traducono in servizi migliori o assunzione personale, ma si fa altro mentre sull’Abruzzo si assiste ad un “crollo”, “perenne”, delle entrate per mancati ricavi sia da Ticket  che da prestazioni sanitarie.

Le aziende sanitarie, non producono molti servizi e vanno in perdita totalizzando a fine anno  ricavi in costante e perenne “decremento”.

Ecco perché le prestazioni non vengono erogate o sono del tutto negate o, più precisamente, nella migliore delle ipotesi deviate verso le attività private o fuori regione.

Ma la miccia fulminante arriva da una risposta data alle polemiche, proteste in corso alle file ai Pronto Soccorso.  Alle critiche, dice il Presidente, “Noi rispondiamo con concorsi ed assunzioni”. Drammatica dichiarazione, questa del Governatore, che smentisce il suo Assessore alla salute Veri che, in maniera più inquietante del suo dire, ha dichiarato che già sono pronte le disposizioni per assunzioni di medici all’estero. Nessuna critica a questa idea, se non fosse che il ricorso a questa singolare soluzione viene effettuata per assumere medici extraeuropei, per evitare, dice l’Assessore, di applicare le  normative contrattuali

Quindi ASL centro di caporalato e di personale sottopagato è una novità assoluta, non smentita.

Ma la miccia vera non viene accesa dal Governatore, quanto passando agli argomenti della Economia, lavoro e produzione, mostra la sua più assoluta “estraneità” ai temi che riguardano le grandi aziende ed il sistema produttivo abruzzese, delle piccole e medie imprese. Dopo avere distribuite “responsabilità” a Governo e Comuni sulle cose non fatte, omette di indicare le “cose” sulle quali manca completamente il suo doveroso impegno. Possiamo ricordare che :

1° Il Governo ha dato finanziamenti a Stellantis per sostenere finanziamenti ed incentivi, ma la regione non ancora chiede nessuna “interlocuzione” sui destini dell’automotive abruzzese, visto che le regioni del Nord si sono organizzate, per assorbire contratti di subforniture, strangolando le nostre aziende di settore, indirizzate alla fornitura verso la Polonia che produce nella stessa fase di fermo di produzione della Ducato in Val di Sangro;

2° Le Banche hanno trasferito  tutto il loro “sapere” fuori dall’Abruzzo, non forniscono liquidità al sistema produttivo abruzzese, anzi rastrellano risorse degli abruzzesi, per fare altro. La politica non mette la lente di ingrandimento sul sistema finanziario abruzzese, non guarda al “nanismo” dei Confidi abruzzesi. Il risultato è che ogni anno chiudono centinaia di imprese, con le realtive conseguenze;

3° Il lavoro in Abruzzo è di “bassa” qualità e mediamente retribuito con un “salario straccione”, secondo i parametri europei. I dati ISTAT elaborati da Prometeia ci raccontano che in Abruzzo • REDDITO DISPONIBILE PRO CAPITE nell’anno 2020 è di 16.952, mentre in è pari a  19.415 cioè inferiore di 2.465 euri l’anno quindi l’0,87%.

Concludendo è necessario chiedere al Presidente che cosa significa mettere “le aziende in condizione di assumere” senza dire cosa  deve fare Lui “decisore” politico. Nelle più classiche descrizioni delle deontologie classiche della politica si può scoprire l’arcano. La genericità deve essere superata solo assumendo l’onere di indicare CHI, COME, QUANDO e DOVE, per “declinare” le assi portanti della Programmazione. Traducendo per noi abruzzesi possiamo convenire che l’Abruzzo può ridivenire attrattivo, perché in altri tempi lo è stato, solo attraverso un grande processo che abbia al centro l’Istruzione, il Sapere, l’Innovazione, l’organizzazione produttiva e finanziaria e la Formazione. Sono i temi di chi vuole ambire a candidarsi alla guida di grandi processi di trasformazione economica e produttiva in atto. Non basta dire che esistono i ritardi perché gli altri non hanno fatto, una volta il Governo, l’altra i Comuni, domani un altro soggetto perché ZES, Piano Sud, PNRR  e trasformazione digitale e green chiedono una organizzazione sociale, economia e del mondo del lavoro riadeguate alla loro funzione. Questo è il compito di un Esecutivo che si candida a governare uscendo dal politicismo e dalla propaganda fine a se stessa.